Cono artigianale di Biscotto di Prato con gelato al Cointreau

CONOGELATOLa mia proposta per il contest “Biscotti d’Autore”, la raccolta di ricette organizzata da Vetrina Toscana in collaborazione con Claudio Martini Editore per celebrare la grande tradizione dei biscotti di Prato

Un po’ come accade a tutti i grandi cantautori, Bob Dylan tanto per fare un esempio di uno degli autori più interpretati al mondo, anche il biscotto o cantuccino di Prato come dir si voglia, ha suggerito a chef, fornai, pasticceri, appassionati le varianti più stravaganti e al tempo stesso intriganti. Quindi in questo contesto inventare qualcosa di nuovo e degno di nota è decisamente cosa dura. Continua a leggere

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Salviamo Capra e Cavoli!

capra&cavoliFiume di Cavolo Viola che scorre tra sponde di Cavolo Verza, attraversato da barchette brisé cariche di formaggio di capra e Cavolo Romanesco

Vi ricordate il famoso gioco nel quale con una barchetta ad un solo posto si doveva traghettare dall’altra sponda di un fiume, una capra, dei cavoli e un lupo? Non si poteva iniziare con il trasportare i cavoli perchè il lupo si sarebbe mangiato la capra, ma non si poteva trasportare neanche il lupo per primo perché altrimenti la capra si sarebbe mangiata i cavoli. Dunque si inizia con il trasportare sull’altra sponda la capra perché il lupo in quanto carnivoro non si mangia i cavoli. Poi si torna indietro, si prendono i cavoli e si portano dove abbiamo lasciato la capra riportando indietro la capra sull’altra sponda dove c’è il lupo altrimenti si mangia i cavoli. Si lascia la capra e si prende il lupo per portarlo sull’altra sponda dove ci sono i cavoli. Infine si torna indietro per riprendere la capra, e il gioco è risolto! Continua a leggere

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Per un anno migliore del precedente

CremaLenticchieNon solo perché è comunque opportuno desiderare di non fare come i gamberi ma soprattutto perché essendo scesi parecchio più in basso di prima, risollevarsi diventa non più solamente auspicabile ma assolutamente indispensabile.

Auguri innanzitutto a tutti i miei fedeli sostenitori per un 2015 all’insegna dell’ottimismo e di energie positive, senza le quali come sappiamo si va da poche parti.
Dunque a proposito, che cosa avete combinato per l’ultimo dell’anno? Eravate tra quelli che “a me non me ne frega niente, alle 10 vado a letto e speriamo che le feste passino in fretta” o tra gli incontenibili festaioli? Comunque vi sarete orientati, magari in una strada intermedia tra questi due estremi, un po’ di lenticchie non saranno mancate sulla vostra tavola mi auguro. Continua a leggere

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Che cosa fai per l’ultimo?

carciofiImmancabile ritornello, da metà dicembre in poi inizia il sondaggio tra gli amici sulla notte di San Silvestro, quest’anno in verità un po’ meno, visto che come non mai siamo presi da ben altre preoccupazioni.

Ma a noi piace vedere il bicchiere mezzo pieno, magari di un buon prosecco … perché il brindisi mica lo vogliamo fare con il bicchiere mezzo vuoto, no? Noi intanto la nostra fornitura di quello buono ce la siamo procurata, come sempre dalla Valdobbiadene, figuriamoci in un momento dove i tappi saltano ancor più volentieri. Potremmo replicare il programma dello scorso anno visto il successo: partenza al tramonto dalla nostra location campagnola verso un monastero in cima ad un poggio, 1 ora e mezzo di cammino nel bosco sufficienti per ottimizzare le tracce del nostro hardisk di bordo, brindisi all’arrivo con veduta su Firenze e rientro al buio, affamati e tonici. Continua a leggere

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#noiCHEESEamo … il contest dei Formaggi Svizzeri! Ricetta con l’uso di Emmentaler DOP

EmmentalerEd eccomi alla seconda proposta per il contest #noiCHEESEamo giunto alla sua terza edizione e promosso da Formaggi dalla Svizzera, con l’utilizzo di Le Gruyère DOP e l’Emmentaler DOP.
Questi due formaggi a prima vista molto simili hanno in realtà il loro carattere distinto per gusto e per aspetto. Mentre Le Gruyère si presenta di un colore giallo pallido e decisamente compatto, l’Emmentaler è di un giallo più ambrato e presenta sulla sua superficie, in quà e in là, dei crateri che si formano durante la fase di maturazione, da qui il suo soprannome “formaggio con i buchi”. In ambedue, la propria colorazione degrada verso toni più intensi in prossimità della crosta. Per ciò che riguarda l’aspetto gustativo, a mio avviso mentre Le Gruyère risulta compatto ma friabile e con un sapore intenso, leggermente piccante e con sentore di erbe, l’Emmentaler è piuttosto morbido ed elastico, dal gusto più dolce con sentore di latte. Continua a leggere

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#noiCHEESEamo … il contest dei Formaggi Svizzeri! Ricetta con l’uso di Le Gruyère DOP

LeGruyereE così ho deciso di partecipare a questo contest #noiCHEESEamo giunto alla sua terza edizione e promosso da Formaggi dalla Svizzera.
Anche quest’anno il tema è quello di rielaborare due ricette “del cuore” facendo uso di due formaggi svizzeri, Le Gruyère DOP e l’Emmentaler DOP.
Mi pareva una bella sfida per uno come me decisamente appassionato dei formaggi di qualità. Ma vuoi perché ho ricevuto il kit di partecipazione con un po’ di ritardo, vuoi che il tutto si è intrecciato in un periodo non facile, mi sono ritrovato a ridosso della scadenza in un batter d’occhio nonostante la proroga.
Quindi rimboccate le maniche, scelti gli ingredienti rigorosamente di stagione e fatta la prova in cucina ecco la mia prima proposta con Le Gruyère DOP. Continua a leggere

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Maccheroni rigati trafilati al bronzo, con pesto di noci, salvia e cipolla di Certaldo

sedanoniE queste sono la terza e la quarta ricetta per I MAGNIFICI 6 per GIROLIO D’ITALIA nelle categorie PASTA e PESTO.
Come potevo non partecipare anche in queste due categorie, trovandomi in fortunato possesso di una antica trafila in bronzo per la pasta e di un piccolo mortaio in legno di olivo ricevuto in regalo per il mio recente compleanno?
Non ci stava proprio. La storia di questa trafila è piuttosto sconosciuta, la vedete nella foto, io so solamente che è sempre stata in casa fin da quando ero trafilapiccolo. Non ho ricordi di averla vista in uso, poi un bel giorno, tanti anni fa, mia madre me la consegnò sapendomi appassionato di cucina. Ho fatto passare anch’io un bel po’ di anni prima di iniziare ad usarla e me ne sono poi pentito il giorno che decisi di capire che cosa era in grado di fare. Beh, mi fermo qui con la storia perché il risultato lo vedete da voi … la pasta esce con una rugosità tipica delle migliori paste artigianali e i condimenti aderiscono all’istante! Continua a leggere

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Tortelloni in Bianco&Nero virati in Seppia

tortelloniEcco la seconda ricetta per il contest “i Magnifici 6” di Girolio d’Italia nella categoria TIMBALLO.
Mi piaceva l’idea di fare una pasta ripiena, che è pur sempre una bella sfida. Avrò fatto bene la pasta, l’avrò chiusa bene, si aprira in cottura? Queste in genere le ansie che precedono il fatidico momento di buttare nell’acqua bollente il risultato di un lungo lavoro.
Intriga soprattutto il fatto che la presenza del ripieno, rappresenti l’aspetto sorpresa che si cela soltanto quando la forchetta taglia in due l’involucro di pasta per poi assaggiare, o quando invece le dimensioni sono da un unico boccone ci sorprendiamo piuttosto del sapore che della vista. Continua a leggere

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Scaveccio di Sgombro speziato, in agrodolce e un po’ piccante

scapeceQuesta è la mia prima ricetta per il contest “i Magnifici 6” di Girolio d’Italia nella categoria SCAPECE.
Meglio tardi che mai, se non mi affretto riuscirò a fare ben poco … il tempo scade a fine settimana!!
Perchè inizio da questa? Perché è la più difficile per me visto che è la prima volta che mi cimento con questa tecnica così mi tolgo il pensiero e magari le altre mi vengono più facili … spero!
Perché Scaveccio? Ma perché siamo in Toscana e per amor di terra natale la chiamo così come fanno in quel di Orbetello dove marinano l’anguilla e la mettono in barili con aceto bollito e peperoni.
Perchè lo sgombro? Il pesce soprattutto quello azzurro è da sempre la mia passione, così non v’era migliore occasione per rendegli merito. Continua a leggere

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Coi fichi siamo alla frutta

fichifruttaDel resto siamo a metà ottobre inoltrato, e quindi è più che normale, ma il problema è che se contavamo sull’arrivo di olive e castagne, da sempre protagoniste nei mesi di ottobre e novembre, per arricchire la nostra dieta … quest’anno abbiamo contato male!

E siamo di nuovo immancabilmente a riparlare dei cambiamenti climatici e dei suoi devastanti effetti. In questi giorni anche se non vogliamo ascoltare le brutte notizie, basta far caso a cosa vien giù dal cielo per avere la conferma di ciò, anche in Toscana purtroppo.
Ciò nonostante qualche giorno fa sono riuscito a raccogliere un vassoio di fichi che, nonostante i rovesci d’acqua e il clima umido tropicale alternato ad abbassamenti di temperatura repentini dell’ultimo mese, sembrano non aver risentito mantenendosi belli e saporiti, però dopo questi mi sa che con i fichi per quest’anno abbiamo chiuso. Continua a leggere

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