Le settimane corrono veloci, e questa non è una novità. Ma quando giungi al giovedì ti rendi conto che non hai ancora un’idea per il nuovo tema lanciato da Cristina per il Clan del Risotto del Venerdì … aiutooo!!. Questa settimana tocca al risotto alcolico, che detto fra noi è anche parecchio in chiave con lo stile di vita di molti di noi 🙂
In ritardo come sempre, di giovedì sera potevo solo sperare di avere una folgorazione andando a rovistare nel reparto superalcolici di casa, dove in genere c’è sempre qualcosa, dato che non siamo soliti scolare bottiglie se non in serate con nutrita compagnia, e di questi tempi …
Trovato! Marsala superiore secco, una bottiglia che deve avere pure qualche anno, meglio un alcolico maturato, più intensità di aromi da donare al nostro risotto. Di Sicilia, meglio ancora così andrà d’accordo con i profumi del cedro biologico appena acquistato dal punto vendita del produttore dove mi rifornisco di altri prodotti bio fra cui delle ottime mandorle che pensavo pure loro di coinvolgere nel piatto.
Prima di iniziare esperimenti, come credo molti di noi, faccio un giro sul web per curiosare, e digitando “risotto al marsala” mi imbatto in un link dove si parla di una tecnica messa a punto da Gualtiero Marchesi. Leggo naturalmente incuriosito e senza ripensamenti decido di provare questo nuovo, per me, e intrigante metodo di cottura semplicemente interpretandolo con i miei ingredienti … e vi devo confessare che sono rimasto basito dal risultato, e da come togliendo gli ingredienti classici di partenza come olio evo, scalogno o cipolla, e soprattutto un brodo vegetale che fino ad oggi credevo comunque inderogabili, si sia potuto ottenere un risultato come quello che vedete.
Ed era anche la migliore occasione per utilizzare anche il pepe selvaggio del Madagascar avuto in dono da amici cari.
Se prima di mettervi ai fornelli volete sbirciare anche voi il link ispiratore, lo trovate qui.
Risotto al marsala superiore secco, pepe selvaggio del Madagascar, scorza di cedro e mandorle
Ingredienti per 2
gr 160 di Riso Carnaroli di Maremma
1/2 bicchiere di marsala superiore secco
2 cucchiaini di pepe selvaggio del Madagascar
la scorza di mezzo cedro siciliano bio
6 mandorle siciliane bio sgusciate ma non spellate
30 gr di burro
50 gr di parmigiano reggiano 22 mesi
acqua salata bollente
In una padella di alluminio tostate il carnaroli a secco, a fiamma bassa, muovendolo continuamente fino a che il chicco è caldo da non tenerlo in mano. Aggiungete metà del marsala e fatelo sfumare. quindi iniziate la cottura del riso aggiungendo acqua salata bollente in due o tre mandate (circa tre ramaioli per volta). Giunti alla cottura al dente, aggiungete metà della scorza di cedro, metà del pepe (precedentemente ridotto in polvere a mortaio e setacciato per togliere le bucce), spegnete il fuoco e mantecate con il burro e il parmigiano grattugiato. Lasciate riposare coperto per 5 minuti. Riavviate poi il fuoco a fiamma media e unite il rimanente marsala girando vivacemente e aggiungendo se è il caso ancora acqua sufficiente per mantenerlo all’onda. Quando ben caldo allargatelo nei piatti di portata guarnendo la superficie con l’altra metà del pepe, del cedro e con le mandorle grossolanamente tritate.
Sto già programmando un bis!