Un invito alla presentazione della Top Ten delle proposte Food dell’Hard Rock Cafe di Firenze. E dove si “parla” di Food non mi pare il caso di mancare, figuriamoci se poi il tutto è condito con buona musica. Quindi accetto.
Il fatto in questione accade il 24 di marzo scorso a fine pomeriggio. Ero anche curioso di visitare questo locale che circa cinque anni fa è nato sulle spoglie dello storico cinema Gambrinus. Il vecchio foyer del cinema accoglie adesso lo store di abbigliamento HRC. Ero in ritardo, lo salto e mi fiondo direttamente all’interno del locale che si sviluppa in tutta la platea del vecchio cinema, con al centro la grande isola bar. Molto accogliente ed elegante in stile english, con comode sedute imbottite, belle luci d’ambiente e naturalmente … buona musica!
Vado in fondo sotto il palco, perché intuisco che l’evento è là, ma anziché trovare il consueto affollamento tipico in queste occasioni, noto con discreto stupore che la cosa è riservata a pochi, venti-trenta persone non di più. Ottima scelta che mi consente di poter apprezzare al meglio ciò che di lì a poco avrà inizio, quindi prendo posto ad uno dei tavoli. Nell’attesa, tanto per farci entrare nella giusta atmosfera, ci dà il benvenuto Come in my kitchen di Robert Johnson nella versione di Eric Clapton, a me il blues mette di buon umore e forse anche un po’ di appetito, quindi mi son detto, si comincia proprio bene. Dopo di che una breve introduzione da parte della responsabile marketing ci porta sull’argomento della serata e ci presenta la giovane chef del locale che assieme al cocktail man, iniziano con passione a descrivere i piatti e le bevande abbinate che sono già in bella mostra su di un lungo tavolo sotto il palco. Devo ammettere che ero un po’ prevenuto in merito alle proposte food di tradizione americana, ma leggendo poi che i fondatori del primo HRC a Londra nel lontano 1971 già proponevano ricette della tradizione del cibo fresco e fatto in casa, la cosa mi stava incuriosendo. Non resto infatti per niente deluso nel capire già attraverso le descrizioni dei piatti, che la maggior parte degli ingredienti sono di prossimità, lavorati quotidianamente nella cucina del locale per garantire il massimo di freschezza e gusto, raro in locali di questa tipologia, complimenti! E anche le presentazioni, come potete vedere dalle immagini, si lasciano ben guardare. Già i Classic Nachos, croccanti chip di mais, fatti freschi tutti i giorni, e in questa occasione espressamente per noi, erano del tipo che uno non riesce a fermarsi.
Ma quello che mi ha sorpreso all’istante sono stati i Tupelo Chicken Tenders, filettini di pollo fritti in una panatura croccante, piccante e speziata e accompagnate da salse honey mustard e barbecue, una vera delizia, perfezionata dal Bahama Mama abbinato, una bevanda dove due tipi di rhum erano perfettamente miscelati assieme a succhi di frutta … chiudi gli occhi e sei ai tropici! E che dire del Hickory-Smoked Ribs, tenere costolette di maiale affumicato in legno canadese e “trattate” al barbecue nonché glassate con salsa Hickory BBQ? Se andrete a provarle non dimenticate di sorseggiare insieme il Triple Platinum Margarita! Purtroppo non ho potuto assaggiare tutte le bevande, dovendo poi ritrovare la strada di casa!
A forza di assaggi e riassagi nel caso dei troppo buoni, rischiavo di non farcela ad assaggiare tutto, anche se le porzioni erano da finger food, ma non potevo certo non assaggiare il top della tradizione americana ovvero i “burger”, fra i quali è rimasto stampato nella mia memoria del gusto l’Original Legendary Burger, ovvero un burger dentro un pan brioche fantastico con lattuga, pomodoro, bacon crispy, formaggio cheddar e guduriosi anelli di cipolla fritti croccanti, ho fatto immediatamente il bis, tanto era un finger food! Ah, naturalmente ogni piatto era anche abbinato ad un pezzo musicale, che per quelli abbastanza grandi come me, riconduce a bei tempi … Beans for Breakfast di Jonny Cash, Smoke on the Water by Deep Purple …
Buon avventura, se ci andrete, ma intanto entrate nel ritmo di Tutti Frutti del mitico Elvis!