Immancabile ritornello, da metà dicembre in poi inizia il sondaggio tra gli amici sulla notte di San Silvestro, quest’anno in verità un po’ meno, visto che come non mai siamo presi da ben altre preoccupazioni.
Ma a noi piace vedere il bicchiere mezzo pieno, magari di un buon prosecco … perché il brindisi mica lo vogliamo fare con il bicchiere mezzo vuoto, no? Noi intanto la nostra fornitura di quello buono ce la siamo procurata, come sempre dalla Valdobbiadene, figuriamoci in un momento dove i tappi saltano ancor più volentieri. Potremmo replicare il programma dello scorso anno visto il successo: partenza al tramonto dalla nostra location campagnola verso un monastero in cima ad un poggio, 1 ora e mezzo di cammino nel bosco sufficienti per ottimizzare le tracce del nostro hardisk di bordo, brindisi all’arrivo con veduta su Firenze e rientro al buio, affamati e tonici. E se poi non va in porto e pur sempre un programma per una qualsiasi domenica, sempre con cena finale ovvio. Tutto questo per dire che fra non molto è già tempo di inventarsi un menù speciale per l’occasione, magari in combutta con gli altri ospiti presenti.
Nel frattempo almeno qui è arrivato un po’ di freddo che ci ha ricordato che in fondo siamo a dicembre, e dico io, speriamo un bel po’ di freddo intenso arrivi davvero, a scapito purtroppo della nostra spesa in combustibili per riscaldamento, altrimenti … vi ricordate il film “cronaca di Hellstrom” dove grazie all’incuria del genere umano gli insetti prendevano il sopravvento, roba degli anni ’80 se non prima, quindi di nuovo ciao olio e ciao castagne, speriamo di no, perciò guai a chi dice speriamo non nevichi! Che poi la neve è bella, tutto ‘sto bianco accecante, il silenzio, si rimane bloccati … a casa, camino acceso e vai!
Su via non divaghiamo che il 31 è vicino. Sarà comunque una bella occasione per sperimentare qualcosa di nuovo in cucina, dopo gli ultimi tempi troppo preso da altre cose, e in vista di qualche idea di cena in programma nel mese di gennaio. Non vorrei dovesse mancare il pesce, rituale oltre che mio prediletto, magari azzurro, ma dipenderà molto anche dai gusti degli ospiti che ancora non sono ben identificati, e prima di loro dal mare che magari non ci dà quello che cerchiamo. Insomma in tutta questa incertezza nell’attesa riprenderò confidenza con gli ingredienti di stagione invernale, gli agrumi la fanno da padrone nel reparto frutta, e tra le verdure, cavoli di ogni sorta e colore, radicchio rosso tardivo trevigiano, ancora zucca, ma soprattutto sono entrati in scena i carciofi, non proprio di prossimità anche se nazionali, quelli toscani infatti arrivano tra un paio di mesi circa come il violetto della Val di Cornia, buonissimo già da crudo in pinzimonio, consuetudine tipica toscana, e certamente il modo in cui questo carciofo dà il meglio di sé da tutti i punti di vista, organolettico e terapeutico. Oggi però me li farò in altro modo, una ricetta facile facile ma assai gustosa. A proposito di frutti di stagione, preso nelle corse del periodo, vedi che mi sto dimenticando di raccogliere un frutto della nostra macchia che in genere non si trova in commercio e si deve andare a raccoglierlo nel bosco, il corbezzolo, noi ne abbiamo un’ingente produzione spontanea nei pressi di casa, un peccato perderseli.
Ma veniamo al nostro antipastino a base di carciofo.
Carciofi violetti ripieni a modo mio
Ingredienti per 4 persone:
4 carciofi violetti, 40 gr di pecorino stagionato, 20 gr di prosciutto crudo a fette, 2 uova, 2 cucchiai di pan grattato, 1 spicchio d’aglio, un ciuffo di prezzemolo, 2 cucchiai d’oilo e.v. di oliva, sale, pepe nero, uno spicchio di limone.
Tempo di preparazione e cottura, 1 ora
Iniziamo la pulizia dei carciofi eliminando le foglie esterne di colore verde e fermandosi quando iniziano a diventare chiare tendenti al giallo, e con un taglio netto eliminiamo tutta la metà delle foglie verso la punta con le spine. Tagliamo il gambo nel punto dove inizia ad allargarsi, in modo che il carciofo stia ritto da sé. In una casseruola immergiamoli in acqua acidulata con il succo di limone per mantenere il colore chiaro delle foglie. Teniamo anche 5-6 cm dei gambi che sbucciamo e mettiamo anch’essi nell’acqua acidulata. Saliamo l’acqua e portiamola ad ebollizione e proseguiamo la cottura a fuoco moderato per 20 minuti circa. Nel frattempo prepariamo il ripieno. In una ciotola mescoliamo in modo omogeneo il pecorino grattugiato, il pan grattato, le fette di prosciutto crudo tagliato a piccoli pezzettini, l’aglio e il prezzemolo finemente tritati e le uova. Scoliamo dall’acqua i carciofi e i gambi e lasciamoli intiepidire. Uniamo adesso all’impasto del ripieno, 1/2 cucchiaino di sale, una bella macinata di pepe nero, i gambi dei carciofi tritati e amalgamiamo di nuovo il tutto. Adesso con le mani apriamo bene le foglie dei carciofi per far posto al ripieno, ma prima di farcirli togliamo via la peluria dal fondo, raschiando con l’aiuto di un cucchiaino. Una volta riempiti con l’impasto mettiamo l’olio sul fondo di una pirofila e appoggiamo i carciofi ritti. Portiamo il forno a temperatura di 180 gradi e inforniamo per circa mezz’ora, comunque fino quando si vede il ripieno rassodato in superficie. Serviamoli caldi accompagnati da un buon bianco secco.
I carciofi son così buoni che se non esistessero bisognerebbe inventarli!