Crescono in modo esponenziale i fan e gli appassionati del progetto di Vetrina Toscana, questo è certo. Non a caso forse il nuovo capitolo per il prosieguo del progetto nel 2014 recita così … “Tutti matti per il pesce dimenticato”!
Una spiegazione c’è ed è banale: chi ha provato ne rimane imbrigliato! Chi ha sperimentato e soprattutto chi ha gustato e apprezzato la qualità di questo meraviglioso pescato del nostro mare, non torna indietro. Per chi ancora non sapesse, stiamo parlando di tutte quelle specie che fino ad ora non hanno rivestito interesse commerciale perché considerate “povere” e addirittura in molti casi (non più adesso!) rigettate in mare! Sugarello, Sugarello maggiore, Potassolo, Moscardino bianco, Merluzzetto, Musdea e Totano saranno i protagonisti di questo nuovo tassello del progetto, presentato ufficialmente il 24 gennaio nel Castello Aldobrandesco di Arcidosso. Infatti l’obbiettivo è quello di far conoscere il pesce dimenticato nei territori interni della provincia di Grosseto verso l’Amiata come prosecuzione ideale del precedente progetto “Porto Ercole: quando Siena arrivava al mare”. Questa volta però lo scopo, come si legge nel comunicato stampa non coinvolge i ristoranti ma “è quello di creare, da un lato, rapporti commerciali tra mense per asili e scuole, residenze sociali assistite, case famiglie e centri diurni e il mondo della pesca grossetano, in modo da contribuire alla commercializzazione delle specie dimenticate e dall’altro, portare sulle tavole di utenti disagiati sia economicamente che socialmente un prodotto sano, fresco e a un prezzo concorrenziale, perché tutti hanno il diritto di mangiare bene”. L’Associazione Produttori Pesca di Porto Ercole assieme all’impegno, come per le precedenti tranche del progetto, di LegaPesca e della cooperativa Aplysia, renderanno possibile lo svolgersi del ciclo di iniziative.
Come fedele supporter, non posso che dire, complimenti e auguri!
Ma gennaio si sa, per tanti versi è anche un mese loffio, son passate le feste, si tende a chiudersi in casa, fra l’altro piove a dirotto … dunque sentite un po’ che cosa è stato possibile organizzare per movimentarlo, coinvolgendo curiosi e appassionati, e in qualche modo ingannando l’attesa per un carnevale che quest’anno si farà attendere assai, primi di marzo, e chi ci arriva sveglio?
Ma quando una chef, quattro foodblogger e un manipolo di inconsapevoli pesci dimenticati si mettono in moto, reggetevi!
A Castelnuovo della Misericordia, delizioso paesino nell’entroterra livornese, il 31 gennaio all’Osteria Bacco e la Volpe, sotto la regia della chef e padrona di casa Silvia Volpe si è aperto il sipario sulla serata “Quattro Foodblogger, una Chef e i Pesci in maschera“.
L’idea, lanciata da Silvia Volpe e Cristina Galliti, nota e instancabile foodblogger di Poverimabelliebuoni, viene illustrata in una serata di dicembre a cena nell’Osteria di Silvia, al sottoscritto, a Silvia Iacoponi di Paneepomodoro, e a Shamira Gatta di Lovelycake. Pareva una riunione carbonara, ignari di ciò che sarebbe accaduto, i poveri pesci ma anche i fortunati futuri ospiti! Dunque nel mezzo di una deliziosa cenetta, a base di pesce ovviamente, sorseggiando e valutando degli ottimi bianchi della costa (riunione carbonara un tubo!!) è parsa subito convincente l’idea suggerita al volo da Daniela Mugnai, ufficio stampa del progetto “il pesce dimenticato”, del “pesce in maschera” ovvero di elaborare un piatto a base di pesce dimenticato ma celato e reso irriconoscibile da una sorta di travestimento, un po’ come al carnevale appunto. Ci gasiamo e brindiamo alla neonata iniziativa rimandando comunque la decisione dei dettagli a dopo le feste. A inizio anno, ancora assopiti dai bagordi natalizi, ci dà la sveglia Cristina sollecitandoci a produrre idee e assegnandoci le varie portate. Nuovo breve incontro tecnico all’Osteria per i test definitivi e poi via sulla rete per lanciare l’evento e raccogliere i consensi.
Sì arriva in un soffio al 31 gennaio, ma tutto sembra pronto e ben organizzato, l’umore è alto ed è bene così perché in sala c’è pure un tavolo tecnico che ci giudicherà, e come se non bastasse pure una giuria popolare!
Non mi dilungo oltre ma in due parole posso dirvi che è stata una serata speciale e un’esperienza indimenticabile lavorare in team e che team! Dunque passo a descrivervi la consueta ricetta, invitandovi a consultare il blog poverimabelliebuoni di Cristina Galliti per i dettagli sulla giuria, sulle immagini, sulle portate del menù e sui vini che l’hanno accompagnato, menù che tanto per incuriosirvi era il seguente: Benvenuto, Scherzi di Carnevale di Cristina Galliti – Antipasto, Stella d’amare di Fabio Campetti – Primo, Coriandoli a mare di Silvia Iacoponi – Secondo, Filetto mascherato di Shamira Gatta – Dolce, Frutti senza Trucchi di Silvia Volpe. E adesso per farvi immaginare il clima della serata eccovi un assaggio …
Stella d’amare
Ingredienti per 4 fan del Pesce Dimenticato: 10 sarde fresche, 100 gr di ceci, un grosso limone bio, 2 grossi spicchi d’aglio, una bella manciata di foglie di timo fresco, un etto di semolino, un bicchiere di latte, tabasco, sale, due cucchiai di olio e.v. di oliva, mezzo litro di olio di semi di arachide per friggere.
Mettete i ceci in ammollo per una notte e poi lessateli in acqua salata fino che saranno ben cotti, poi riduceteli in mousse con il minipimer aggiungendo un po’ d’acqua di cottura se necessario per conferire la giusta cremosità. Unite adesso qualche goccia di tabasco per rendere la mousse piccantella e il succo del limone ma poco per volta assaggiando, per non eccedere, quindi l’olio di oliva e mescolate bene. Prima di spremere il limone ricavatene la scorza perché ci serve in seguito. Adesso eviscerate le sarde, se non l’avete già acquistate in filetti, disliscatele e dividete ciascun filetto di sarda in due in modo da ottenere 20 filetti, poi sciacquateli e asciugateli con carta da cucina. Adesso preparate la panatura con il semolino, le foglie di timo, la scorza del limone e l’aglio finemente tritati; mescolate bene e lasciate insaporire il composto per una mezz’ora. Ora vi conviene preparare già i piatti di portata con la mousse al centro perché una volta fritti i filetti dovete comporre i piatti e servirli … il fritto deve essere sempre bello caldo! Munitevi quindi di una sac a pochè con un beccuccio a punte, ce ne sono di economiche anche in versione usa e getta, e la decorazione della mousse sarà perfetta. Preparate ora una scodella con il latte nel quale avrete sciolto un cucchiaino di sale e immergetevi i filetti di sarda per poi impanarli nella panatura preparata. Scaldate bene l’olio di semi in una padella e iniziate a friggere i filetti fin che iniziano a prendere colore e diventano croccante, basteranno pochi minuti. Tirateli su e adagiateli su della carta da cucina per asciugarli un po’ e componete le stelle a cinque punte appoggiando i filetti sulla mousse di ceci.
Buon appetito … e buon Carnevale!!
E io c’ero e ho anche assaggiato per cui posso confermare la bontà di questo piatto che, fra l’altro è risultato vincitore a giudizio della giuria tecnica! Grande Fabio! E’ stato un piacere conoscerti e lavorare con te!
Che articolone! Grande Fabio, siamo stati proprio bravini dai e che bell’atmosfera…ma quanto ci siamo divertiti? 😀 …….Alla prossima? 😉
Grazie Silvia grazie Cristina!! è stato una grande piacere anche per me, siamo stati grandi insieme e spero si possa ripetere presto … alla prossima di sicuro ci sto!
…e c’ero anch’io, tutta contenta di assaggiare le vs versioni in maschera!
mi sono divertita molto, ottima serata con piatti e vini da ricordare!
Un plauso alla tua stella!!
Grazie Ilaria! Tutti questi complimenti… a presto!!
Complimenti a tutti, la serata me la sono persa peccato ma ho seguito passo passo i preliminari! La ricetta la faccio al più presto, mi sembra squisita!
Grazie Enrica! Speriamo di poetrne rifare un’altra … molto bello il tuo blog!