Avete pensato all’Appetito? Non ci avete azzeccato. Beh, un po’ forse sì, visto che di buona tavola sempre si parla, ma in questo caso App sta per Applicazione, un ingrediente molto attuale che stimola sempre più gli appetiti dei possessori di smartphone.
Credevo di aver trovato un titolo originale, e invece mi sono reso conto che Buon App, per l’appunto, è proprio il nome di un’applicazione per smartphone, creata per i turisti soprattutto, dove una guida indica i migliori ristoranti di Firenze, selezionati da un team di esperti che li inseriscono dopo averli rigorosamente testati … quindi almeno il turista smartphonizzato evita finalmente le fregature!
Ma non è di questa App che vi volevo parlare, bensì di un’altra presentata da ICEA, l’Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, al Sana, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, giunto alla sua 24esima edizione e terminato l’11 settembre a Bologna. Fra l’altro, come afferma la Confederazione Italiana Agricoltori in occasione del Sana, pare che la crisi non intacchi l’appeal del biologico, che continua a guadagnare spazio nel carrello della spesa degli italiani, non solo, conquista anche nuovi spazi, nelle scuole, nelle mense, nei ristoranti! Mentre i consumi alimentari convenzionali registrano un calo costante, il “bio” continua a crescere mettendo a segno nel primo semestre del 2012 un aumento del 6,1%, e già il 2011 aveva chiuso con un +9,2%! Insomma nel clima depressivo generale, sapere che qualcosa almeno funziona, ci fa fa continuare a sperare di farcela a uscire dal tunnel.
Ma torniamo alla App in questione e che si chiama Icea Check. Intanto per la gioia degli smartphonizzati, si scarica free, il che è già app-etibile. E come funziona? Adesso ve lo dico, poi la proverò, perché ovviamente l’ho scaricata anch’io! Intanto sul sito www.icea.info, trovate sulla colonna di destra l’icona/link per andarvela a scaricare, mentre le info all’interno del sito dicono testualmente: “Icea Check è semplice e rigoroso al tempo stesso: l’App e il programma aiutano a riconoscere gli additivi e a valutare il “carattere biologico” di un alimento. Inserendo negli appositi spazi il nome degli additivi alimentari contenuti nel prodotto acquistato (acido citrico, pectina, ecc), Icea Check li divide, in “buoni” e “cattivi”. I “buoni”, visualizzati in verde, sono ammessi dal Reg. CE 834/07 per la produzione biologica. Tutti gli altri, evidenziati in rosso, pur essendo a norma di legge, vengono evitati dalle aziende più sensibili ai bisogni dei consumatori. L’applicazione smartphone permette di fare velocemente queste verifiche anche all’interno del punto vendita, al momento dell’acquisto”.
E adesso veniamo all’esperimento bio della settimana; insisto sui fichi usati già la settimana scorsa, perché questo è il loro momento d’oro, e perché gli alberi che ho a portata di mano accanto casa continuano a produrre quantità rilevanti. Aggiungo pure l’uva da vino nera che è in questi giorni in corso di vendemmia per farmi una tradizionale…
Schiacciata con l’uva e fichi
Ingredienti per una teglia da forno: 600 gr di farina biologica, mezzo dado di lievito di birra, una ventina di fichi, due grappoli di uva nera da vino, sale, zucchero di frutta (fruttosio), olio e.v di oliva.
Il fico è una delle poche piante che non ha bisogno di trattamenti in quanto è pressoché inattaccabile dai parassiti, quindi si può star abbastanza tranquilli sul fronte bio. Decisamente meno per l’uva, ma se la cercate da qualche piccola azienda vitivinicola magari ve la garantiscono loro.
Sciogliete il lievito dopo averlo sbriciolato in una grande ciotola con un quarto di litro di acqua tiepida, unite la farina e impastate fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Raccoglietelo a palla facendovi sopra una croce con il coltello, coprite con un canovaccio e lasciate lievitare per almeno 3 ore. Dopo di che dividete in due la pasta e tirate due sfoglie sottili con il matterello della dimensione della teglia. Adagiate la prima sfoglia sulla teglia rivestita di carta da forno, riempitela di chicchi d’uva lasciando liberi due cm di bordo. Spolverate sopra due cucchiai di zucchero e condite con un cucchiaio di olio. Coprite con l’altra sfoglia premendo delicatamente fra i chicchi d’uva in modo da togliere l’aria e pizzicate i bordi delle due sfoglie in modo da chiudere la schiacciata. Dividete i fichi in quarti e ricoprite la superficie. Ripetete la spolverata di zucchero e condite con olio. Poi infornate a 180° per circa 50 minuti. Lasciatela raffreddare e godetevela con del buon rosso toscano!
Meglio addirittura se ve la gustate il giorno appresso, sarà più saporita … ma ci riuscirete?