Margherita, Napoli, Quattro Stagioni, Marinara, Vegetariana, Della Casa e così via … quante ne abbiamo viste e degustate girando per ristoranti e pizzerie dopo un cinema o un concerto alla ricerca di una soluzione stuzzicante per un cena tarda con amici!
Sicuramente una gran quantità. Paginate intere di menù con i dettagli sugli ingredienti usati in pizze dai nomi stravaganti e creativi, pasta grossa, pasta fine, doppia mozzarella, bufala sì bufala no … e dopo aver letto tutto o quasi, nel dubbio ti prendi la solita Napoli, della serie, chi lascia la via vecchia per la nuova …
Devo ammettere infatti che talvolta a leggere gli accostamenti degli ingredienti utilizzati inorridisco alquanto, non so voi: pizze con salamini, wurstel o peggio ancora uovo sodo! Quando poi le vedete realizzate va ancora peggio, sembrano di plastica con salame e uovo risecchito dalle alte temperature del forno. Secondo me questi accostamenti sono nati per soddisfare quella clientela che pensa che se non c’è almeno un po’ di “ciccia” non gli pare di aver mangiato.
Io invece la Pizza la vedo, pur con tutte le varianti possibili, sostanzialmente con verdure, formaggi e spezie, con l’eccezione ovviamente per l’uso delle acciughe, altrimenti addio la Napoli.
Un’altra eccezione io la farei anche per qualche prodotto ittico, per creare una fantastica Pizza ai Frutti di Mare, i molluschi sono una mia passione non ci posso far niente, ma attenzione a dove la ordinate non tutti la sanno fare bene, e comunque da non confondere con la Marinara i cui ingredienti sono solamente pomodoro e aglio.
La Pizza, fin nelle sue forme primordiali di focaccia venduta per strada, era piatto dei poveri, condita con olio, aglio o cipolla, spezie, o usata come pane, vedi la Pita mediterranea e mediorientale, dalla quale forse ha anche origine il nome di Pizza. Solo dal XVI secolo in poi la si vedrà guarnita anche anche con pomodoro e formaggio. Famosa è la storia della Pizza Margherita, ideata dal cuoco napoletano Raffaele Esposito che nel 1889, in onore della Regina d’Italia Margherita di Savoia, la condì con mozzarella, pomodori e basilico, bianco rosso e verde come la bandiera italiana!
Ma non mi avrete capito male? Non sto mica dicendo che se fate tardi dal lavoro, non c’è più tempo di far la spesa, e vi viene in mente la pizza come soluzione, dovete per forza andare a farvela fare dalla pizzeria vicina a casa! Innanzitutto quella vicina a casa non è detto che sia la più consigliabile, e poi farete prima e meglio sicuramente a casa vostra anche improvvisando con gli avanzi di frigorifero … e allora eccovi alcuni suggerimenti per …
Re-Food n. 6
La Pizza Re-Food
Diamo per scontato che se fate in casa anche la pasta con farina acqua e lievito è senz’altro meglio perché potete regolare l’altezza della pasta, la lievitazione, scegliere farine diverse e quant’altro. Ma è più un divertimento da week-end, e se, come abbiamo detto è tardi, non c’è tempo per farlo. Però dovrete avere qualcosa a disposizione in alternativa. Il mio consiglio è di tenere sempre in freezer un prodotto surgelato, ce ne sono di buoni in commercio, non pizze già condite, bensì le basi per pizza, cioè solo la pasta.
E da qui inizia il gioco con gli ingredienti … avanzi di formaggi di tutti i tipi, mozzarella inclusa ovviamente ma non indispensabile, verdure cotte, polpa di pomodori (se c’è altrimenti se ne fa a meno), spezie varie, cipolle, aglio, … ah dimenticavo! altra eccezione è un avanzo di tonno in scatola, e poi acciughe s’è detto. La mozzarella si sa non dura tanto e quindi in genere non la fate avanzare, quindi se proprio della mozzarella non ne volete fare a meno nella pizza, allora potete tenere in freezer anziché le basi per pizza una margherita classica alla quale poi aggiungerete gli avanzi accorciando i tempi di preparazione.
Questi sono gli ingredienti delle mie 2 recenti Pizze Re-Food: 2 basi surgelate per pizza, mezzo barattolo di polpa di pomodoro, mezza mozzarella avanzata da ieri l’altro, un tocco di grana (peraltro sempre presente!), un cubetto di gorgonzola sconsigliabile da portare in tavola, mezzo pugno di spinaci lessi rimasti (accompagnavano l’altra mezza mozzarella), uno spicchio d’aglio, sale, pepe, olio e.v. d’oliva.
Pizza n. 1 – Distribuite la mozzarella sbriciolata sulla pasta surgelata. Tritate gli spinaci lessi e stendeteli uniformemente sopra tutto assieme all’avanzo di gorgonzola spezzettato. Salate e aggiungete lo spicchio d’aglio tritato, finite con un giro d’olio.
Pizza n. 2 – Stendete la polpa di pomodoro con il dorso di un cucchiaio sulla pasta surgelata, salate e coprite tutta la superficie con il grana tagliato a scaglie sottili. Macinate sopra abbondante pepe e per concludere il solito giro d’olio.
Infornatele entrambe nel forno già caldo a 220 gradi per circa 10 minuti circa, comunque fino a quando i formaggi saranno fusi e sfrigolanti.
Buon appetito e buon avventura con i vostri avanzi!
Per fortuna in frigo c’erano anche due ottime Paulaner di Monaco di Baviera belle fresche!