“Lo sa il popolo e il comune che per ottenere il brodo buono bisogna mettere la carne ad acqua diaccia e far bollire la pentola adagino adagino e che non trabocchi mai”
Con questa nota inizia la ricetta n. 1 da “La Scienza in Cucina e l’arte di Mangiar Bene” di Pellegrino Artusi, che alla fine del XIX secolo, con questa sua opera che riunisce le tradizioni culinarie italiane, viene definito l’autore che rilancia da Firenze l’unità d’Italia a tavola. E proprio oggi 30 settembre, a Firenze nella piazza d’Azeglio, dove Artusi visse per 70 anni, nel centenario dalla sua scomparsa e nella ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia, si inaugura La Festa Artusiana che si concluderà domenica 2 ottobre.
Fateci un salto, si può ovviamente anche mangiare, e passate allo stand della azienda Giustrela di Elena Duranti dove trovate confetture e marmellate con i frutti raccolti nel bosco, e i capperi di tarassaco, e poi a quello dove incontrate l’olio dell’azienda Generale Agricola di Gualtiero Lombardini da Reggello, e poi i calici speciali per il vino di Brandimarte, e lo spazio dibattito, … dimenticavo il mio amico Gastronomo Educato membro fondatore del Cenacolo degli Sparecchiatori, qui in veste di giornalista per diffondere l’inserto del Nuovo Corriere, Cultura Commestibile, mensa per i cervelli liberi, che sempre di cibo tratta ma per l’anima!
E in onore di cotali importanti celebrazioni, quale migliore ricetta potrei proporvi se non quella che vede sulla scena il simbolo, e a tutt’oggi gli indiscussi protagonisti, della scena gastronomica nazionale? Quale? Ma gli Spaghetti naturalmente!
Spaghetti a modo mio, ovvero con pesto di noci e salvia
Vivendo in campagna, ormai da più di vent’anni, sovente l’ispirazione viene affacciandosi semplicemente alla finestra. La salvia si sa è quasi sempre presente salvo a fine inverno quando a seguito delle gelate la si decapita per farla riscrescere sana e forte. E per fare questo piatto la stagione è quella giusta, infatti vanno a maturazione le prime noci. La preparazione è velocissima e il risultato è piacevole e leggero.
Le dosi per due persone sono: quattro grosse noci, otto foglie di salvia, sei cucchiai d’olio e.v. d’oliva, parmigiano grattugiato, pepe nero … e spaghetti ovviamente, da 1 etto e mezzo a 2 etti a seconda della qualità delle “forchette”.
Fate un trito fino di noci e salvia e scaldatelo dolcemente nella padella con l’olio girando continuamente fino a che la salvia diventa appena croccante. Nel frattempo avrete buttato in pentola gli spaghetti che scolerete al dente, fateli insaporire a fuoco basso nel pesto appena preparato unendo una bella macinata di pepe nero. Spengete la fiamma e servite nei piatti spolverandoli di parmigiano grattugiato.
Fate avanzare un po’ di quel prosecchino che avete aperto per l’aperitivo per accompagnarlo a questo leggiadro spaghettino.
Viva l’Italia!